Pubblicazioni

  • Numero

    2025/01

  • Sintesi del numero

    L’autonomia differenziata

    Questo numero di Economia Italiana – guest editors Massimo BordignoneGilberto Turati (Università Cattolica) eLeonzio Rizzo (Università di Ferrata) – è dedicato ai temi della “autonomia differenziata”, o del federalismo asimmetrico. Alla possibilità, cioè, che alcune funzioni attualmente svolte dallo Stato nazionale siano decentrate e attribuite ad (alcune) regioni assieme alle risorse per poterle svolgerle.

     I lavori contenuti in questo volume contribuiscono al dibattito affrontando il tema da punti di vista differenziati. Si discutono gli aspetti normatividel decentramento alla luce anche della recente sentenza della Corte costituzionale, le caratteristiche dell’offerta dei principali servizi pubblici sul territorio, le possibilità che in specifiche singole materie maggior o minore decentramento possa condurre a maggior efficienza, si riflette criticamente su alcune esperienze di decentramento, si discute se e come la definizione dei livelli essenziali di prestazioni (LEP), anche indipendentemente dal decentramento, possano migliorare l’offerta dei servizi pubblici sul territorio. Gli autori sono (nell’ordine espositivo) M. Massa, G. Messina e R. Torrini, C.C. Losito e F. Porcelli, A. Zanardi, V. Carrieri, L.R. Pench, A. Baglioni, U. Galmarini e R. Secomandi.  Il volume si chiude con due commenti, uno favorevole (G. Cerea), l’altro contrario (G. Pisauro), ai percorsi verso il federalismo differenziato, sia in termini generali che al modo con cui esso è stato perseguito in Italia negli ultimi anni. 

    Nel saggio introduttivo ai contenuti del volume, i curatori, dopo aver presentato e commentato i singoli saggi, lasciano al lettore la valutazione finale. Ci sono però alcuni aspetti che emergono dalla discussione che vengono sottolineati: la sentenza della Corte costituzionale ha (giustamente) molto circoscritto gli spazi possibili per l’autonomia differenziata; le richieste di decentramento devono essere giustificate, tenendo conto che l’attuale distribuzione della spesa del settore pubblico sul territorio non riflette né aspetti di efficienza né di equità; i LEP possono giocare un ruolo importante nel migliorare l’allocazione dell’intervento pubblico sul territorio, anche indipendentemente dall’autonomia differenziata, ma devono essere ben definiti e soprattutto attuati da parte del settore pubblico. Infine, il dibattito può essere l’occasione per rivedere alcune bizzarre conclusioni del regionalismo italiano, quale la convinzione che il federalismo fiscale si faccia con le compartecipazioni o che il governo non possa usare trasferimenti vincolati agli enti locali per sostenere politiche nazionali. 

  • Editor

    Massimo Bordignon, Leonzio Rizzo, Gilberto Turati

  • Pagine

    338 pagine

  • Articoli

    Editoriale

    Massimo Bordignon, Leonzio Rizzo, Gilberto Turati

    Il percorso accidentato dell’autonomia differenziata

    Saggi

    Michele Massa

    Sotto la spada di Damocle. Problemi costituzionali e applicativi del regionalismo differenziato in Italia

    Giovanna Messina, Roberto Torrini

    La dimensione territoriale dell’offerta di servizi pubblici in Italia: una fotografia dell’esistente

    Cesaria Claudia Losito, Francesco Porcelli

    I Livelli Essenziali delle Prestazioni: identificazione e finanziamento alla luce dei lavori per l’attuazione dell’autonomia differenziata

    Alberto Zanardi

    La scuola nell’autonomia differenziata

    Vincenzo Carrieri

    Verso l’autonomia differenziata: riflessioni su devoluzione e sanità in Italia

    Interventi

    Lucio R. Pench

    Autorità subnazionali e governance dell’UE: un rapporto problematico

    Angelo Baglioni

    Banche locali: quale spazio per la legislazione concorrente Stato-Regione?

    Umberto Galmarini, Riccardo Secomandi

    La finanza locale decentrata nelle Regioni e Province autonome del Nord Italia

    Gianfranco Cerea

    Stato, regioni e territori. L’autonomia differenziata dopo la sentenza della Corte Costituzionale

    Giuseppe Pisauro

    Perché no a questa autonomia differenziata

  • Numero

    2024/03

  • Sintesi del numero

    Il public procurement in Italia: opportunità e questioni aperte

    La spesa per appalti pubblici rappresenta il 15% del PIL e, oltre alla dimensione economica, ha un impatto significativo su vari aspetti della vita quotidiana. Questo numero, editor il prof. Gustavo Piga, dell’Università di Roma Tor Vergata, esplora le sfide che i policy-makers devono affrontare nel bilanciare esigenze ecologiche, sociali e locali e la difficoltà di tradurre la crescente consapevolezza dell’importanza della spesa pubblica in impatti concreti per il tramite di acquisti e appalti.

    Le direttive UE del 2014 non hanno raggiunto gli obiettivi di aumentare la trasparenza degli appalti, semplificarne le procedure e favorire le PMI. A questi fini, sottolinea l’editor, il ruolo delle istituzioni democratiche assume una rilevanza strategica per bilanciare obiettivi locali, nazionali e transnazionali.  La centralizzazione delle procedure di acquisto  se da un lato potrebbe garantire maggiore celerità e un accesso alle grandi imprese europee, dall’altro penalizza le imprese locali. Sono necessari in particolare una maggiore professionalizzazione delle competenze nel settore della spesa pubblica per appalti e specifici investimenti in questo ambito da parte delle istituzioni europee e degli Stati membri. 

    Il volume raccoglie le evidenze sugli appalti pubblici italiani e fornisce indicazioni utili per una futura direttiva europea che possa migliorare l’efficacia delle procedure. Stéphane Saussier, nel saggio Contract Modifications: Good in Practice, Bad in Theory? Exploring New Data Concerning Italy, analizza la rinegoziazione degli appalti.  Andrea Bafundi, Riccardo Camboni e Paola Valbonesi, nell’articolo Recent Regulatory Reforms in Italian Public Procurement: an Empirical Analysis on their Impact, esaminano le due recenti riforme degli appalti in Italia e se e come queste abbiamo accelerato le procedure. L’articolo La concorrenza e gli appalti pubblici di Andrea Pezzoli e Alessandra Schiavina riesamina il ruolo in materia dell’Autorità Garante della Concorrenza. Il saggio di Nicola Dimitri, Public Procurement of Innovation: a Focus on Italy, esamina come gli appalti possano stimolare l’innovazione. 

    Completano il volume, al di fuori del tema monografico, l’Intervento di Samantha Ajovalasit e Andrea Consiglio: ESG Factors and Sovereign Debt, sulle relazioni fra debito pubblico e rischi politici, invecchiamento della popolazione e cambiamento climatico. Numerose le Rubriche. Mariano Bella tratta dell’importanza del ruolo dei servizi in Italia. Due rubriche sono poi dedicate ai recentissimi e importanti cambiamenti nel mondo delle assicurazioni. Si tratta della polizza obbligatoria per le imprese sui rischi catastrofali, di cui tratta  Marco Brachini e del varo dell’Arbitro assicurativo, analizzato da Luigi Baccaro. Chiude il numero l’analisi di Marco Vulpiani su ristrutturazione produttiva, investimenti e crescita: le sfide per l’economia italiana. 

  • Editor

    Gustavo Piga

  • Pagine

    216 pagine

  • Articoli

    Editoriale

    Gustavo Piga

    Public procurement in Italy: opportunities and open issues

    Saggi

    Stéphane Saussier

    Contract modifications: good in practice, bad in theory? Exploring new data concerning Italy

    Andrea Bafundi, Riccardo Camboni, Paola Valbonesi

    Recent regulatory reforms in Italian public procurement: an empirical analysis on their impact

    Andrea Pezzoli, Alessandra Schiavina

    La concorrenza e gli appalti pubblici

    Nicola Dimitri

    Public procurement of Innovation: a focus on Italy

    Interventi

    Samantha Ajovalasit, Andrea Consiglio

    ESG factors and sovereign debt

    Rubriche

    Mariano Bella

    I servizi di mercato meritano nuove analisi

    Marco Brachini

    Polizze catastrofali in Italia: obblighi, vantaggi e impatti sul sistema economico

    Luigi Baccaro

    L’Arbitro Assicurativo: opportunità e sfide per le compagnie di assicurazione

    Marco Vulpiani

    Ristrutturazione produttiva, investimenti e crescita: le sfide per l’economia italiana

    Elenco dei Referees

    Elenco dei Referees (anno 2024)

    Indice dell'annata

    Indice dell’annata (anno 2024)

  • Numero

    2024/02

  • Sintesi del numero

    Ristrutturazione produttiva, investimenti e crescita: le sfide per l’economia italiana

    Questo numero di Economia Italiana – editor Francesco Nucci (Sapienza, Università di Roma), Beniamino Quintieri (Fondazione Tor Vergata) e Ottavio Ricchi (Dipartimento del Tesoro/MEF)  – si incentra sulle sfide legate alla necessità di ristrutturare il sistema produttivo del nostro Paese in risposta alle trasformazioni in atto nel contesto globale.L’analisi sugli interventi di riforma e di investimento, del PNRR e non solo, pone in evidenza sia le opportunità per la crescita legate all’azione riformatrice in ambito economico sia, al contempo, i nodi strutturali che potrebbero limitarne o rallentarne gli effetti positivi.

    La sezione monografica raccoglie quattro saggi che fanno luce su aspetti importanti per l’azione riformatrice. Il lavoro di Cintolesi, Mocetti e Roma pone l’attenzione sulla regolamentazione del settore dei servizi in Italia e presenta un nuovo indicatore per misurare l’intensità della regolamentazione a un livello settoriale estremamente fine. 

    Il saggio di D’Andrea, D’Imperio, Di Bartolomeo e Tegami stima l’impatto macroeconomico delle principali riforme previste dal PNRR a livello delle singole aree di intervento. L’effetto combinato del complesso di queste riforme innalzerebbe il livello del PIL, rispetto allo scenario di base, del 5,2% nel 2030 e del 9,3% su un orizzonte più ampio (al 2050) dello scenario di riferimento. 

    Il lavoro di Cucculelli, Giampaoli, Menghini, Pini e Renghini analizza a livello empirico se il PNRR si traduca in un maggior utilizzo presso le aziende delle tecnologie “Industria 4.0” e se induca cambiamenti del loro modello di business. Dalle analisi emerge un impatto positivo per il rinnovamento dei modelli di business e per un migliore utilizzo delle tecnologie digitali. 

    Il saggio di Ficarra studia gli investimenti pubblici “verdi” a livello delle diverse province italiane. Ne emerge che la spesa pubblica ha un effetto moltiplicativo maggiore quando finanzia opere pubbliche verdi, più elevato per i progetti di maggiore entità. 

    Completano le analisi sul PNRR altri due lavori. L’intervento di Padoan pone l’accento sulle sfide che attendono il Paese nella fase finale del Piano, in particolare per le riforme orizzontali. Per promuovere la crescita occorre una maggiore accumulazione del capitale e compensare il calo della popolazione con un adeguato incremento della partecipazione al mercato del lavoro. La rubrica di Carucci, Cinquegrana, Cosco e Giungato presenta un’analisi dell’impatto del PNRR sul deficit pubblico e sul tessuto produttivo dei territori.

     Chiudono il numero: il contributo di Pellegrino che analizza le conseguenze sull’Irpef degli sgravi contributivi decisi dai Governi Draghi e Meloni; la rubrica di Di Paolo sugli investimenti esteri in Italia che illustra il caso dell’impianto BAT di Trieste; la recensione di Comana sul volume sul debito pubblico di Di Giorgio, Pandimiglio e Traficante, Nelle tasche degli italiani. 

  • Editor

    Francesco Nucci, Beniamino Quinteri, Ottavio Ricchi

  • Pagine

    260 pagine

  • Articoli

    Editoriale

    Francesco Nucci, Beniamino Quinteri, Ottavio Ricchi

    Ristrutturazione produttiva, investimenti e crescita: le sfide per l’economia italiana

    Saggi

    Andrea Cintolesi, Sauro Mocetti, Giacomo Roma

    La regolamentazione dei servizi e i suoi effetti economici

    Sara D’Andrea, Paolo D’Imperio, Giovanni Di Bartolomeo, Cristian Tegami

    L’impatto macroeconomico delle riforme del PNRR

    Marco Cucculelli, Noemi Giampaoli, Mirko Menghini, Marco Pini, Matteo Renghini

    Targeting Industry 4.0 for business model change. Evidence from the Italian National Recovery and Resilience Plan

    Matteo Ficarra

    Il supporto alla crescita economica degli investimenti verdi: un’analisi empirica per le province italiane

    Contributi

    Simone Pellegrino

    Gli sgravi contributivi dei Governi Draghi e Meloni: quali conseguenze per l’Irpef?

    Interventi

    Pier Carlo Padoan

    Le priorità per il Paese: investimenti, riforme, a partire dal PNRR, e sostegno alla partecipazione al mercato del lavoro

    Rubriche

    Agata Maria Madia Carucci, Giuseppe Cinquegrana, Marinella Cosco, Gerolamo Giungato

    Impatto del PNRR sul deficit pubblico e sul tessuto produttivo dei territori

    Andrea Di Paolo

    Investimenti esteri in Italia, una opportunità per il Paese: il caso BAT

    Recensioni

    Mario Comana

    Giorgio di Giorgio, Alessandro Pandimiglio, Guido Trafficante – Nelle tasche degli italiani. Il debito pubblico spiegato bene. Come funziona, come liberarcene