Pubblicazioni
Numero
2022/01
Sintesi del numero
La collocazione del sistema produttivo italiano nel contesto globale post covid
Questo numero di Economia Italiana – editor i professori Giorgia Giovannetti, Università di Firenze, e Paolo Guerrieri, Sapienza e PSIA SciencesPO – fa il punto sul processo di globalizzazione e sulla relativa posizione dell’industria italiana. Nel 2021 commercio e investimenti internazionali hanno registrato tassi di espansione superiori alla media degli ultimi anni. Non si è verificata la fine della globalizzazione e un ritorno al protezionismo, prevista da molti. “Anzi – secondo gli editor – le catene del valore sembrano aver funzionato più come ammortizzatori e strumenti di risposta alla crisi che come amplificatori della stessa, anche se non vanno trascurati i problemi e le strozzature …e in effetti “L’internazionalizzazione è un canale importante per accrescere la produttività e la competitività ed è un fattore di crescita”.
L’Italia ha reagito meglio di altri paesi e sembra aver “difeso la propria posizione” nell’economia mondiale. La reazione migliore rispetto alla pandemia sembra esser stata quella delle imprese internazionalizzate – e in particolare di quelle partecipanti alle catene del valore – che hanno reagito meglio delle imprese domestiche in termini di minori perdite di fatturato, maggior usi di tecnologie digitali, e-commerce, etc.
Dai vari saggi contenuti nel fascicolo emerge con chiarezza il ruolo propulsivo delle grandi imprese italiane capaci di competere sui mercati. Tuttavia, queste non hanno un peso sufficiente a trainare il resto dell’apparato produttivo italiano. Da qui due implicazioni di policy: “il ruolo delle imprese medio-grandi è e deve restare assai importante, sia quali attori in grado di competere nelle grandi catene del valore internazionali, sia quali potenziali locomotive dell’espansione del sistema produttivo”; dall’altro “è altrettanto importante favorire maggiori dimensioni e managerialità del folto gruppo di piccole e piccolissime imprese che tendono a frenare in molti casi la capacità di integrazione internazionale del nostro sistema produttivo”.
Il volume contiene i saggi di Roberto Monducci e Stefano Costa (rilevanza crescente delle imprese medio-grandi e multinazionali nei flussi di esportazione italiani). Stefano Costa, Federico Sallusti, Claudio Vicarelli e Davide Zurlo (l’internazionalizzazione per accrescere competitività e performance del sistema produttivo italiano). Claudio Battiati, Cecilia Jona-Lasinio, Enrico Marvasi e Silvia Sopranzetti (la concentrazione del potere di mercato potrebbe migliorare l’efficienza senza compromettere la concorrenza). Luca Casolaro, Silvia Del Prete e Giulio Papini (l’impatto dell’internazionalizzazione nel caso della Toscana). Completano il numero gli interventi di Pierfrancesco Latini e Alessandro Terzulli (il futuro possibile delle catene globali del valore) e di Mariano Bella e Luciano Mauro (le ricadute effettive della bolletta energetica).
Editor
Giorgia Giovannetti, Paolo Guerrieri
Pagine
276 pagine
Articoli
Editoriale
Giorgia Giovannetti, Paolo Guerrieri
La collocazione del sistema produttivo italiano nel contesto globale post covid
Saggi
Stefano Costa, Roberto Monducci
Multinational enterprises in Italian foreign trade: growth strategies and resilience to the Covid-19 crisis
Stefano Costa, Federico Sallusti, Claudio Vicarelli, Davide Zurlo
Measuring Italian firms’ reaction to Big3s business cycle: a granular approach
Claudio Battiati, Cecilia Jona-Lasinio, Enrico Marvasi, Silvia Sopranzetti
Markups, productivity and Global Value Chains in the European economies
Luca Casolaro, Silvia Del Prete, Giulio Papini
Propensione a investire e apertura internazionale: il caso della Toscana
Rubriche
Pierfrancesco Latini, Alessandro Terzulli
Catene globali del valore: quale futuro possibile
Mariano Bella, Luciano Mauro
Per evitare ambiguità nei conteggi dei maggiori costi dell’energia
Recensioni
Giovanni Parrillo
E. Occorsio e S. Scarpetta, Un mondo diviso. Come l’Occidente ha perso crescita e coesione sociale. Con una prefazione di I. Visco.
Numero
2021/03
Sintesi del numero
Disuguaglianze e povertà: il caso italiano
Le disuguaglianze economiche – di reddito e di ricchezza – sono più alte di quanto non fossero due o tre decenni fa per la grande maggioranza dei paesi. Anche se non altrettanto può dirsi con certezza a livello globale, per effetto soprattutto della crescita del reddito medio e della caduta della povertà in paesi come la Cina e l’India. Con riferimento all’Italia le disuguaglianze “interne” nei redditi disponibili, misurate con l’indice di Gini, sono passate (dati OCSE) dal 28% circa dell’inizio degli anni’90 al 33% degli anni più recenti. Giuseppe De Arcangelis, Maurizio Franzini e Alessandro Pandimiglio, editor di questo numero, sottolineano che per comprendere le cause di questo fenomeno occorre “interrogarsi sulle caratteristiche del processo di crescita economica e il loro impatto sulle disuguaglianze. Adottando questa prospettiva non si può non fare riferimento al cambiamento tecnologico e all’affermarsi delle tecnologie digitali, da un lato, e ai processi di globalizzazione, dall’altro”.
A questi due fattori certamente si aggiungono i cambiamenti istituzionali e nelle regole del gioco che, condizionati dalla tecnologia e dalla globalizzazione, hanno notevolmente contribuito ad aggravare le disuguaglianze, indebolendo la forza contrattuale dei lavoratori e generando tolleranza rispetto all’affermarsi dei monopoli in molti mercati.
Su tutte queste tematiche molto resta da precisare e da conoscere. In questo volume di Economia Italiana vengono pubblicati lavori che possono aiutare a porsi le domande più rilevanti e che contribuiscono a migliorare la nostra capacità di rispondere ad esse. Mussida e Sciulli mettono in evidenza lo svantaggio delle regioni del Sud anche nella persistenza nello stato di povertà. Curci e Savegnago offrono una chiara esposizione delle finalità e delle problematiche derivanti dall’introduzione nel nostro paese dell’assegno unico e universale (AUU). Aprea e Raitano illustrano i problemi che sorgono a definire e misurare in modo univoco la povertà. Gravina e Vallanti affrontano l’impatto dell’automazione sull’occupazione e sulla distribuzione dei redditi. Aliprandi, Andreano, Benedetti, Pandimiglio e Piersimoni si occupano del rapporto tra crescita economica e disuguaglianza nei redditi. Nel suo intervento il Presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, sottolinea che la disuguaglianza è un fenomeno multidimensionale e ci ricorda l’importanza dei dati sia per conoscerla nelle sue molteplici caratteristiche, sia per valutare gli effetti che hanno le politiche dirette a contrastarla.
Editor
Giuseppe De Arcangelis, Maurizio Franzini, Alessandro Pandimiglio
Pagine
314 pagine
Articoli
Editoriale
Giuseppe De Arcangelis, Maurizio Franzini, Alessandro Pandimiglio
Disuguaglianze e povertà: il caso italiano
Saggi
Chiara Mussida, Dario Sciulli
Poverty dynamics in Italy: an analysis of territorial disparities
Nicola Curci, Marco Savegnago
L’assegno unico e universale per i figli: aspetti di equità ed efficienza
Massimo Aprea, Michele Raitano
Povertà di reddito o di consumo? Aspetti teorici, metodologici ed evidenza sul caso italiano
Antonio Francesco Gravina, Giovanna Vallanti
Dinamiche della disuguaglianza e della robotizzazione: un’analisi longitudinale
Gianluca Aliprandi, M. Simona Andreano, Roberto Benedetti, Alessandro Pandimiglio, Federica Piersimoni
Per capita income and inequality: evidence from Italian tax data
Contributi
Simone Pellegrino
Le diseguaglianze in Italia. Il contributo della statistica ufficiale dai primi studi fino alla crisi pandemica
Luciano Canova, Giovanna Paladino
“No more bla bla bla”: una verifica econometrica dell’impatto di variabili di contesto e tratti caratteriali sulla consapevolezza ambientale ed economica della Generazione Z
Interventi
Gian Carlo Blangiardo
Le diseguaglianze in Italia. Il contributo della statistica ufficiale dai primi studi fino alla crisi pandemica
Rubriche
Marco Valerio Morelli, Amelia Venegoni
Una società in salute per combattere le diseguaglianze
Numero
2021/2
Sintesi del numero
Infrastrutture: divari territoriali, sostenibilità e sviluppo economico
Questo numero di Economia Italiana, guest editor Paolo Giordani ed editor Alberto Petrucci, entrambi professori di economia alla Luiss Guido Carli, è dedicato alle infrastrutture e alle condizioni per cui queste tornino ad essere il volano dell’economia del Paese.
E in effetti notano gli editor, “non esiste momento storico più opportuno di quello attuale per analizzare il tema delle infrastrutture. Viviamo in un periodo nel quale i governi di molti paesi vedono nella spesa pubblica per le infrastrutture il fattore cruciale e necessario per rafforzare la ripresa – che si è registrata a seguito della violenta recessione innescata da Covid-19 – e avviare una crescita autopropulsiva e duratura del livello di attività economica”. Si pensi solo al mastodontico piano per la creazione di infrastrutture moderne e sostenibili promosso oggi negli USA o al PNRR italiano.
Il presente volume analizza gli effetti degli investimenti infrastrutturali in una prospettiva di lungo termine, con contributi che affrontano le implicazioni per lo sviluppo economico, le questioni del finanziamento e della dotazione territoriale del capitale pubblico, e il problema della sostenibilità ambientale. Dopo l’editoriale, che inquadra i più recenti studi su infrastrutture e sviluppo e i problemi nella fornitura e fruizione dei servizi del capitale pubblico, quattro saggi ampliano l’analisi. Il primo, ad opera di Cipollone e Di Vaio utilizza i dati di 22 paesi europei per stimare l’impatto del livello e della composizione degli investimenti pubblici su crescita economica, disuguaglianza dei redditi ed emissioni di CO2. Il lavoro di Baldi, Pandimiglio, Parco e Romano concentra l’attenzione sul finanziamento delle infrastrutture sostenibili. I due lavori successivi restringono il campo di analisi al nostro Paese. Il saggio di Bucci, Gennari, Ivaldi, Messina e Moller si concentra sul problema dei divari nella dotazione infrastrutturale che caratterizzano il nostro Paese. Il lavoro di Cartenì e Ciferri fornisce una valutazione dell’impatto economico atteso dall’attuazione dei progetti del PNRR con una stima delle potenziali ricadute occupazionali.
In conclusione, gli editor sottolineano la necessità di porre l’attenzione su tre questioni particolarmente rilevanti in tema di infrastrutture: a) il problema del finanziamento; b) il ruolo del capitale pubblico per la riduzione dei divari territoriali; c) le implicazioni per la sostenibilità ambientale. Su tali aspetti i saggi del volume forniscono indicazioni per i policy maker.Editor
Paolo Giordani, Alberto Petrucci
Pagine
324 pagine
Articoli
Editoriale
Paolo Giordani, Alberto Petrucci
Infrastrutture: divari territoriali, sostenibilità e sviluppo economico
Saggi
Angela Cipollone, Gianfranco Di Vaio
L’impatto degli investimenti pubblici su crescita, diseguaglianze e inquinamento in Europa: la composizione conta?
Francesco Baldi, Alessandro Pandimiglio, Massimiliano Parco, Cristina Maria Romano
Il ruolo dei green bonds nel finanziamento delle infrastrutture sostenibili
Mauro Bucci, Elena Gennari, Giorgio Ivaldi, Giovanna Messina, Luca Moller
I divari infrastrutturali in Italia: una misurazione caso per caso
Armando Cartenì, Davide Ciferri
La valutazione degli investimenti in infrastrutture e mobilità del PNRR. Analisi e prime evidenze
Contributi
Giuseppe De Blasio, Roberto De Vincenzi
Crisi dell’occupazione, disoccupazione e sostegno al reddito
Stefano Marzioni, Alessandro Pandimiglio, Marco Spallone
L’impatto fiscale dei prodotti del tabacco di nuova generazione
Recensioni
Filippo Cucuccio
P. Guerrieri, Partita a tre – Dove va l’economia del mondo